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La struttura

Villa Lascaris, mille anni di storia

Villa Lascaris sorge sul sito dell’antico Castello di Pianezza, costruito intorno all’anno Mille dai Vescovi di Torino per controllare quella che allora era conosciuta come la «strada di Francia», l’attuale Via Francigena. Nel 1159 l’Imperatore Federico I Barbarossa, confermando al Vescovo Carlo di Torino la concessione dei diritti pubblici imperiali, esplicitamente nomina Pianezza nel primo documento ufficiale in cui si parla del castello. 

Molti i proprietari che si  sono susseguiti nel tempo: dai Provana, Signori di Pianezza nel 1339, fino ad arrivare ai Savoia. Nel 1578, Emanuele Filiberto acquista il Castello per farne dono alla sua favorita,  Beatrice di Langosco.

Per via ereditaria il Castello passa ai Simiana, che ne mantengono la proprietà dal 1641 al 1712 e lo trasformano profondamente. Da fortezza che domina la pianura e l’imbocco delle valli diventa residenza nobiliare. L’edificio originario, in pietra e calce, viene smantellato e oggi, a sua testimonianza rimane solo una porzione semi diroccata dell’antica torre.

Successivamente, durante il periodo napoleonico della Repubblica Transpadana,  il governo francese dichiara il Castello di Pianezza «Bene nazionale» e lo vende, nel 1798, ad una società di recupero materiali. L’edificio viene nuovamente demolito, le sue pietre vendute.  

Il Marchese Agostino Lascaris lo acquista nel 1811 e costruisce l’ala aulica dell’attuale Villa; nel 1835, con lascito testamentario, ne fa dono ai vescovi di Torino, che la ereditano nel 1838. 

Nel 1968, il cardinale Michele Pellegrino ne trasferisce la proprietà all’Arcidiocesi della quale era Arcivescovo: Villa Lascaris diventa Casa di Spiritualità e Cultura.

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